Racconti dall'Assemblea Regionale

Racconti dall'Assemblea Regionale

Sabato, Ottobre 4, 2025 Unitario

di Gian Lorenzo Boracchia, Delegato Regionale

Sabato 4 ottobre a Genova si sono ritrovati responsabili diocesani e parrocchiali di Azione Cattolica di tutte e sette le diocesi liguri per vivere la loro Assemblea Regionale dal titolo “Come fuoco vivo: accesi dallo Spirito per una Chiesa viva”. Nel pieno del cammino sinodale gli oltre cento rappresentanti di azione Cattolica hanno dedicato tutta la giornata attraverso momenti di laboratorio e di ascolto per capire come stare come associazione ecclesiale di laici dentro ad una Chiesa sinodale. Come ospite d’eccezione l’Assemblea ha ascoltato le riflessioni e gli stimoli di Matteo Truffelli, già presidente nazionale di AC dal 2014 al 2021, attualmente partecipante come delegato al Sinodo della Chiesa italiana.

Truffelli ha tracciato i principali indizi di un percorso che porterà tutti a ritrovarsi in una Chiesa rinnovata profondamente a seguito del cammino sinodale in cui ognuno singolarmente ma anche come associazione dovrà imparare a stare. Nel sentiero fino ad oggi sperimentato è possibile riconoscere alcuni desideri di Chiesa emersi che risultano preponderanti e quindi di per sè stessi significativi perchè molto condivisi.

C’è l’idea di una Chiesa che si focalizza sull’essere comunità fraterna, una comunità fatta di una pluralità di differenze; si sogna una chiesa accogliente in cui nessuno si deve sentire un credente di serie B; si aspira ad una chiesa capace di ascoltare e di parlare, una comunità di discepoli missionari che vivono un forte senso di corresponsabilità e una realtà ecclesiale capace di valorizzare davvero la presenza femminile e il protagonismo dei giovani.

Emerge quindi una Chiesa fraterna proprio perché plurale e non malgrado le differenze, capace di mettersi in ascolto delle persone in modo autentico e disposto al cambiamento; una comunità nuova dove si sperimenta autenticamente l’esercizio della corresponsabilità, dove si è capaci di rendicontare e condividere le scelte anche economiche, dove si opera con trasparenza valorizzando il contributo delle donne e favorendo il protagonismo dei giovani e dei ragazzi.

In tutto questo l’Azione Cattolica può essere a buon titolo palestra di sinodalità, come Papa Francesco la invitava ad essere; la storia dell’associazione parla infatti di responsabilità laicale matura e consapevole, attitudine alla corresponsabilità e un modo di pensare la Chiesa e la società come realtà in cui esercitare tutte queste dimensioni.

Dalla giornata emergono quindi indicazioni importanti che possono accompagnare fattivamente la fase di applicazione delle indicazioni sinodali nelle chiese locali:

  • l’AC può mettere a disposizione di tutti il suo patrimonio di esperienza in campo formativo, di esercizio concreto della responsabilità laicale e del suo impegno preferenziale per la collaborazione corresponsabile con i pastori;
  • la Chiesa sinodale si alimenta anche grazie alla valorizzazione dei luoghi e degli organismi di partecipazione e condivisione delle scelte dove laici e presbiteri si confrontano e crescono nella stima reciproca;
  • l’AC può aiutare nella Chiesa sinodale a scoprire e valorizzare autenticamente il protagonismo e la responsabilità giovanile dove dare spazio significa anche consentirgli di sbagliare e ricominciare;
  • l’AC può alimentare una chiesa sinodale se si fa promotrice di alleanze dentro e fuori i confini ecclesiali proponendosi come luogo di confronto libero, responsabile e fraterno.

L’Assemblea ha rappresentato nel suo ricco veicolo di contenuti, riflessioni e pensieri uno stimolo a tutti i presenti per educarsi ed educare alla gratuità nel servizio ecclesiale, alla fiducia nelle novità che attendono tutta la Chiesa ma anche nelle persone, nel tempo che viviamo comunque abitato dallo Spirito, nella cultura del nostro tempo che può condurre al trascendente; educarsi ed educare all’umiltà come cristiani che non hanno in tasca tutte le risposte ma si mettono in ricerca con le donne e gli uomini del nostro tempo. Ed infine educare ed educarsi al coraggio consapevoli dei nostri limiti di cui siamo debitori al mondo.

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